Persone in crescita
Come si diventa adulti oggi? Cosa serve per diventarlo? La scuola che compito ha in questo percorso? In questa puntata cercheremo di rispondere a queste domande. Se vi va, scrivetemi cosa ne pensate, anche su Instagram (@tiziana_palmieri_). Nel frattempo, vi do appuntamento a febbraio e vi auguro buone feste.
Oceani idee generative per una scuola che vuole ricominciare a nuotare in alto mare
C’è bisogno di un adulto
Nelle società tradizionali i riti di iniziazione facilitavano il riconoscimento di un nuovo ruolo nella società e il passaggio dall’età giovanile a quella adulta:
la scomparsa dei riti di passaggio va di pari passo con la scomparsa del passaggio da giovani ad adulti. Nella società italiana la difficoltà ad accedere a un lavoro ben retribuito e alla casa, la necessità di aiuto da parte delle famiglie di origine anche quando ci si è sposati rendono difficile la conquista dell'adultità come piena autonomia (o forse fanno sospettare che essere adulti oggi non comporti una rottura profonda con la famiglia d'origine). (Claudio Fiocchi, I riti di passaggio)
Nel libro La fatica di diventare grandi. La scomparsa dei riti di passaggio, uno degli autori, lo psichiatra Pietropolli Charmet, individua proprio nella rarefazione dei riti di passaggio la causa di una fluidità tra le generazioni: i genitori si vestono e in gran parte si comportano come i figli, non impongono più confini e d’altra parte i figli non sentono più l’esigenza di differenziarsi e di recidere il cordone ombelicale.
Per non parlare delle nuove modalità di apprendimento via tutorial: se impariamo a cucinare o ad aggiustare un mobile su YouTube, non si vede perché non si possa pensare di poter fare lo stesso per diventare grandi e imparare le cose essenziali della vita. E invece, no:
Riprodurre i gesti non basta. Abbiamo bisogno di un contatto vivo con guide, maestri, qualcuno in grado di dire se si sta brandendo la spada in modo corretto, o anche se il piatto ha il sapore che dovrebbe avere. [...] Hai bisogno di un adulto che ti dica che sei adulto. (L. Popko)
In queste poche parole c’è tutto il valore della scuola e della relazione tra maestro e allievo.
Isolotti libri, film, documenti come terre emerse dove riposare, interessanti per chi insegna, per chi desidera approfondire educazione, didattica, inclusione, apprendimenti
A scuola con Dante. Spunti dalla Divina Commedia per educatori e insegnanti di Franco Nembrini
La Divina Commedia è un grande cammino educativo e seguendo le tappe del percorso di Dante anche noi lettori possiamo scoprire cosa vuol dire essere maestri e trovare suggerimenti per impostare una relazione significativa con gli allievi. Dal partire dalla domanda e dalla formulazione di un bisogno, dalla necessità di seguire qualcuno (Inf. I) al raggiungere là dov’è chi impara (Inf. II) e alla stima del maestro (Inf. XVII), all’importanza di fare esperienza (Par. X) e perfino alla consapevolezza che urlare non serve a nulla (Purg. XV).
Correnti lungo le quali anche i genitori potranno ricaricarsi, seguendo il flusso
Un altro consiglio di lettura: Mio figlio è normale? Capire gli adolescenti senza che loro debbano capire noi di Stefania Andreoli. Il tema è sempre quello: gli adolescenti sembrano essere scomparsi, non avendo spesso ricevuto regole da trasgredire da chi avrebbe dovuto dargliele, saltando così il tradizionale passaggio all’autonomia e alla responsabilità, ossia all’età adulta. Nonostante resista un racconto dell’adolescenza come sinonimo del codice penale,
il periodo di “tranquillità” che investe gli adolescenti proprio negli anni della scuola superiore è un fenomeno che ha dell’incredibile, a cui non abbiamo mai assistito prima, ma che è possibile osservare. [...] Scollinate le scuole medie, se sul campo non si contano morti né feriti gravi, si arriva alle superiori dove, per almeno cinque anni, semplicemente non succede… niente.
Si tratta di una tendenza che già qualche studioso intravedeva negli adolescenti di metà Anni ’80 (ops, sono i miei anni), ma che oggi è sicuramente confermata. Per Andreoli ad aver addomesticato l’adolescenza sono gli attuali adulti. Intanto per paura, di una generazione che su tecnologie, regole di comunicazione e social media ne sa di più di loro. Poi per mancanza di consapevolezza: i genitori sono convinti che l’adolescenza sia un fastidio e non un periodo funzionale e necessario.
Lo scenario di una popolazione di adolescenti mai diventati adulti è sconfortante e quindi occorre cambiare rotta. Come? Ripartendo da una
adeguata attenzione all’umano, che non può prescindere da una rispettosa conoscenza di come dovrebbe essere un neonato, un bambino, un ragazzino, un giovane adulto, così da relazionarcisi in modo da produrre meno danni possibile.
Per approfondire consiglio la lettura per intero.
Scandagli citazioni alla ricerca di ispirazione
Tutti a dire della rabbia del fiume in piena, e nessuno della violenza degli argini che lo costringono. Bertolt Brecht
Onde strategie, attività, progetti per movimentare la didattica
Ultimamente mi interessano i corsi e ricorsi storici e trovare dei parallelismi con il passato per comprendere il tempo attuale. Ad esempio, confronto i primi passi dell’espansionismo tedesco in Europa nell’imminenza della seconda guerra mondiale con le mire annessionistiche della Russia di oggi. Questi paragoni mi sembrano un ottimo modo per fare apprezzare l'importanza della storia e per cogliere, in una reciproca illuminazione, tanto i fatti storici che l’attualità. Ad esempio, sul perché stare attenti alle novità normative, seppure appaiano di poco conto se prese singolarmente, in questo articolo trovate una spiegazione abbastanza agghiacciante. Sì, perché alla “Soluzione finale” della questione ebraica non si è arrivati tutto in una volta.
Sempre a proposito di storia (ma potrebbe essere un tema trasversale), si può proporre una riflessione (e perché no, un percorso di ricerca) sulle denominazioni stradali e sulle narrazioni storiche ad esse correlate:
potenti dispositivi pubblici, le denominazioni odonomastiche riattualizzano il passato e definiscono la mappa della scena urbana in cui individuare i fattori dell’identità comunitaria, locale e nazionale insieme.
In questo articolo, invece, un’idea per trattare di uno dei temi più attuali, il cambiamento climatico, attraverso gli haiku.
Immersioni proposte e segnalazioni di iniziative e cose utili
Quanto può essere pressappochista sui media il dibattito sulla scuola? Ecco un esempio.
Il provvedimento del Garante della Privacy sulla pubblicazione di fotografie di minori sui social.
Deviazioni digressioni, sconfinamenti, frivolezze; perché abbiamo bisogno di uscire fuori dai margini delle mappe, magari perdendoci, per poi ritrovare la rotta
Sconfiniamo sui regali di Natale. Raccolgo qui un po’ di idee:
“Per ossigenare la mente e riforestare il cervello” il Quaderno d’inverno.
Un mini kit della campana tibetana.
La tazza con la scritta simpatica.
Un proiettore per le stelle sul soffitto. Luminoso anche l’albero lampada.
Un diario di viaggio. E sullo stesso tema un mappamondo per viaggiatori.
LEGO natalizi.
Il lava pennelli da trucco. Sempre in campo make up un prodotto in crema multi funzione (blush e labbra). Io ho questo in colore Peach tree (con codice sconto JMJ20). Un’altra idea potrebbe essere il kit con il roller e il gua-sha in giada.
(prima e ultima foto realizzate con l’AI di Canva, le altre da IBS)